I monaci cistercensi e gli Agnus Dei di cera

Gli Agnus Dei sono dei piccoli medaglioni di cera sui quali da un lato è impressa l'immagine dell'agnello pasquale e dall'altro l'effigie di un santo.
Gli Agnus Dei venivano benedetti dal pontefice nella settimana dopo Pasqua, nel primo e settimo anno del suo pontificato. Le cere venivano poi distribuite ai fedeli, antica memoria della distrubuzione di pezzi del cero pasquale.
I monaci riformati di San Bernardo (detti Foglianti) residenti nel monastero di Santa Pudenziana e San Bernardo alle Terme a Roma, ottennero da papa Clemente VIII nel 1599, e poi in forma definitiva da papa Paolo V nel 1608, l'incarico in esclusiva ed in perpetuo di preparare gli Agnus Dei con la cera e gli stampi forniti dal Palazzo Apostolico. Estinta la Congregazione Fogliante nel 1802 ed aggregata alla Congregazione Cistercense di San Bernardo in Italia, il privilegio passò al monastero di Santa Croce di Gerusalemme.
Immagine del verso di un Agnus Dei Immagine del verso di un Agnus Dei
Immagine del verso di un Agnus Dei

Le origini

Amalario Fortunato, celebre scrittore del IX secolo, attribuisce a San Gregorio Magno il rito di infondere l'olio sacro nella cera, dalla quale poi venivano formati gli Agnus Dei. Tracce di questo antico rito si trovano anche nell'Ordo Romanus (V sec.) portato alle stampe dal Mabillon nel quale si descrive il rito di benedire e distribuire gli Agnus Dei. Alcuni autori inoltre riportano la nota che nel sarcofago di Maria (...-408) figlia di Stilicone e consorte dell'imperatore Onorio aperto nel 1544, fosse stato rinvenuto un Agnus Dei di cera racchiuso in un cerchio d'oro.
L'origine del rito sembra addirittura risalire alla festa dei Saturnali, celebrata nell'antica Roma in cui si era soliti distribuire degli amuleti con immagini. L'abate Carlo Dell'Era, monaco cistercense riformato, autore di un'opera manoscritta conservata nella Biblioteca del monastero di Chiaravalle a Milano riferisce che già San Pio I (papa tra il 140 e il 154) celebrasse il rito degli Agnus Dei nella chiesa di Santa Pudenziana a Roma.
Un rituale per la benedizione (1832)Un rituale per la benedizione (1832)
Un rituale per la benedizione (1832)

Il rito di benedizione

Gli Agnus Dei venivano distribuiti e appesi al collo dei neofiti nella solenne cerimonia del battesimo del Sabato Santo. Nell'Ordo Romanus I è descritto che nella mattina del Sabato Santo l'Arcidiacono della Chiesa del Laterano fondeva la cera unita all'olio sacro in un grosso vaso, quindi formava gli Agnus Dei che venivano poi distribuiti al popolo nell'Ottava di Pasqua dopo la celebrazione della messa. Pare che il rito proseguì fino all'VIII secolo senza significativi cambiamenti. A partire dal IX secolo il rito si arricchì della presenza del Romano Pontefice durante la benedizione. Dal XII sec. (Ordo Romanus XI) sono gli Accoliti del papa a formare gli Agnus Dei che venivano poi distribuiti ai "familiares" del  pontefice.
Nel 1362 Urbano V inviò a Giovanni I Paleologo tre Agnus Dei legati in oro spiegandone le numerose virtù. Nel XV sec. il rito venne ripreso da più parti diffondendo anche bolle di indulgenza apocrife e Agnus Dei non benedetti durante il rito pasquale. nel 1452 papa Nicolò V represse tale pratica, confermata poi da Paolo II nel 1470 che nella costituzione "Immoderata" proibì a chiunque la vendita o lo scambio. Gregorio XIII nel 1572 proibì la pratica di colorare, dipingere, miniare, indorare e vendere gli Agnus Dei benedetti.
Monaci mentre preparano gli Agnus DeiMonaci mentre preparano gli Agnus Dei
Monaci mentre preparano gli Agnus Dei

I monaci

Papa Clemente VIII nel 1599 e a seguire papa Paolo V nel 1608 affidò ai monaci cistercensi riformati (Foglianti) presenti nel monastero di Santa Pudenziana e San Bernardo alle Terme a Roma, l'incarico in esclusiva ed in perpetuo di preparare gli Agnus Dei con la cera e gli stampi forniti dal Palazzo Apostolico. Tale privilegio, a partire dal 1802 anno in cui papa Pio VII estinse i Foglianti e li aggregò all'ordine Cistercense, venne trasferito ai monaci del monastero di Santa Croce di Gerusalemme a Roma che mantenne vivo l'uso fino al 1965. A partire dal Concilio Vaticano II la pratica di benedire e distribuire gli Agnus Dei venne definitivamente abbandonata. E' disponible in rete un raro video che testimonia alcuni passaggi della benedizione degli Agnus Dei operata da papa Giovanni XXIII.  Il 5 maggio 2016 nella basilica vaticana, durante la veglia "per asciugare le lacrime", evento inserito nell'Anno della Misericordia voluto da papa Francesco, il pontefice ha distribuito gli Agnus Dei a 10 persone rappresentanti storie umane di grande sofferenza.

L'Archivio della Congregazione Cistercense di San Bernardo in Italia conserva numerosi esemplari di Agnus Dei perlopiù prodotti tra XIX e XX secolo. E' inoltre conservato un rituale (1832) riccamente decorato appartenuto all'abate Sisto Benigni e probabilmente utilizzato durante le funzioni di consacrazione degli Agnus Dei. Oltre alla presenza di due manoscritti uno dell'abate Carlo Dell'Era sulla storia di Santa Pudenziana ed un secondo dell'abate Girolamo Bottino sulla storia degli Agnus Dei, è conservata un'inedita fotografia dell'inizio del XX secolo che ritrae un gruppo di monaci durante la preparazione degli Agnus Dei.


Bibliografia

V.Bonardo, Discorso intorno all'origine, antichità, et virtù degli Agnus Dei benedetti; Roma, 1586
A. Bldassarri, I pontifici Agnus Dei dilucidati; Venezia, 1714
A. Ceresole, Notizie storico-morali sopra gli Agnus Dei; Roma, 1845
Etude sur l'origine l'usage et l'histoire des Agnus Dei; Roma, 1865
M.R. Zecchino, Gli agnus dei di cera e le loro inedite matrici, in Historia Mundi n. 8, 2019
I.G. Cooper, Investigating the ‘Case’ of the Agnus Dei in Sixteenth-Century Italian Homes, in Domestic Devotions in Early Modern Italy; Brill, 2019
 
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